Si chiamano Marmarole, Sorapis, Tre Cime e Ajarnola: sono i nomi delle montagne cadorine, E da oggi anche degli occhiali legati alla nuova linea “Le me crode” dei Centri Ottici G5 di Auronzo: una linea che guarda con attenzione ai problemi del territorio.
Una parte del ricavato delle vendite, infatti, sarà donato alla Cadore società cooperativa sociale – S.c.s. e destinato ad attività di manutenzione ambientale: «Da tempo pensavamo a come restituire a questo territorio un po’ di quello che da anni ci dà – spiega Giampaolo Lozza, titolare dell’azienda insieme al fratello Giovanni –. Così ci siamo confrontati con il nostro staff e abbiamo deciso di sostenere l’attività “sul campo” della Cadore, in una zona di montagna dove la vita non è certamente facile. Abbiamo quindi prodotto i primi tre modelli, a cui si aggiungerà il quarto nei primi mesi del prossimo anno, e parte degli introiti sarà destinato alla Cadore per interventi di cura e sistemazione del nostro patrimonio ambientale».
I Centri Ottici G5 avevano già adottato un’iniziativa simile a favore del Comune di Auronzo quando, grazie alla vendita di occhiali dedicati alle varie località del paese, avevano donato un defibrillatore che l’amministrazione ha provveduto ad installare in piazza Santa Giustina.
«Nel momento in cui abbiamo ricevuto la proposta dei fratelli Lozza, siamo stati felici e orgogliosi – commenta la presidente della Cadore, Alessandra Buzzo -. Non può che farci piacere l’attenzione verso la nostra attività e i nostri soci da parte di un’azienda così importante per il territorio».
L’iniziativa parla ancora più cadorino grazie al coinvolgimento di Elsa Calligaro, giovane di Calalzo che realizza stampe 3D delle montagne del suo territorio: sono sue, infatti, le decorazioni che rappresentano il monte e sono applicate alle stanghette, oltre ai braccialetti che accompagnano l’occhiale.
«Questo coinvolgimento di tutto il territorio, che unisce il mondo economico dell’occhialeria all’artigianato fino alle bellezze ambientali, rappresenta in pieno lo spirito della Cadore, che vuole creare occasioni di crescita e di sviluppo socio-economico unendo l’attenzione alle realtà locali alle eccellenze cadorine», conclude Buzzo.